Chi sono i riceventi
I pazienti candidati a trapianto sono pazienti affetti da patologie avanzate che non rispondono più a trattamenti medici massimali; in particolare, in caso di insufficienza cardiaca, epatica o polmonare, questi pazienti rischiano di morire da un momento all'altro. Il trapianto è la sola terapia in grado di assicurare una sopravvivenza che altrimenti sarebbe impossibile.
Per quanto riguarda invece l'insufficienza renale, il trapianto migliora notevolmente la qualità di vita dei pazienti altrimenti costretti a lunghe sedute di dialisi più volte alla settimana.
La selezione dei potenziali candidati avviene secondo criteri rigorosi che valutano le condizioni cliniche di base, la velocità di aggravamento della malattia e le probabilità del paziente di trarre effettivo beneficio da un trapianto.
Il numero dei malati che avrebbero bisogno di un trapianto per sopravvivere è molto più grande del numero dei donatori, soprattutto per gli organi più deperibili, come i polmoni. Per governare questo grande squilibrio, sono state create delle apposite liste d'attesa, dove il paziente viene inserito una volta ritenuto idoneo.
La lista d'attesa segue criteri di priorità in base allo stato di malattia e consente ai pazienti con condizioni cliniche più gravi di avere la precedenza. La vita "in lista d'attesa" è caratterizzata dalla speranza costante della chiamata. In quest'ottica, la scelta di donare nasce dalla consapevolezza che questo atto è grandemente importante e significativo dal punto di vista etico, morale, sociale.
Anche la donazione di tessuti, seppur non immediatamente salvavita, implica sempre un fondamentale miglioramento della qualità di vita del ricevente. Si pensi alla cute per gli ustionati, ai segmenti ossei per gravi traumatismi e invalidità, alle cornee per un non vedente, fino a rappresentare interventi salvavita per quanto riguarda valvole o vasi in pazienti affetti da gravi malattie cardiovascolari.
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La lettera di Rayan
Ciao famiglia di Angelina mi sono inventato il nome. Vi ringrazio soprattutto vostra figlia. Io prima avevo un rene piccolo e bevo pastiglie sempre pressione alta e mi facevano soffrire non potevo entrare in una squadra non poevo magiare il sale e altro non potevo fare quasi niente. Ma ora grazie a vostra figlia posso mangiare tutto e ora entrare in una squadra adeso sono tipo un super eroe. lei e morta ma per me sarà il mio angelo preferito grazie a voi mia mamma non piange più. grazie infinitamente sempre ti vorrò bene a vostra figlia e traterò il suo rene come se fosse mio figlio FIRMATO RAYAN 9 ANNI
Video: Un'altra vita - storie di trapiantati
Video: Testimonianza 1
La testimonianza di una giovane donna che, grazie al trapianto di rene, ha potuto continuare la sua vita e generarne una a sua volta.
Video: Testimonianza 2
Un'altra testimonianza di quanto donare un organo possa ridare la vita.
Ultima revisione 20 novembre 2017 - EP
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