Alleanza terapeutica e DAT

L’intenzione dei medici e degli infermieri di Terapia Intensiva è offrire le cure migliori e più adatte ad ogni persona ricoverata. Per questo, è necessario conoscere anche i suoi valori e le sue scelte, in modo di usare le terapie più adatte, sia dal punto di vista clinico che umano.

La legge 219/2017 prevede la possibilità di scrivere le proprie “disposizioni anticipate di trattamento” (DAT).

Le DAT servono ad esprimere il consenso o il rifiuto rispetto a trattamenti sanitari, terapie ed esami diagnostici, in previsione di un’eventuale incapacità di decidere in futuro. Possono scriverle le persone maggiorenni e capaci di intendere e di volere. La soluzione più semplice è scriverle a mano di proprio pugno, oppure è possibile esprimerle con un atto pubblico autenticato da un notaio.

 

Per redigere le proprie DAT, sono necessari questi passaggi importanti:

1 - la comprensione, parlando con il proprio medico di fiducia, delle informazioni necessarie per poter decidere in maniera libera, personale e consapevole quali i trattamenti clinici si desidera ricevere e quali si desidera rifiutare;

2 - la condivisione di quanto deciso con i propri cari, perché potranno riferire le proprie volontà all’equipe medico-infermieristica quando non si sarà più in grado di farlo.

3 - la realizzazione di uno scritto (o di un video) che lasci traccia di quanto deciso.

 

Il modo migliore perché vengano rispettate le volontà delle persone ricoverate, la loro storia ed i loro valori, è condividerle con i medici e gli infermieri che le stanno curando! Desideriamo infatti essere ALLEATI nel realizzare le cure migliori, che siano massimamente rispettose della volontà di ognuno.

 

Il gruppo dei medici sceglie quali cure effettuare, e lo condivide con i familiari, anche grazie all’aiuto degli infermieri. La spiegazione serve perché ognuno possa portare il suo contributo specifico: i medici portano il sapere scientifico e la previsione della guarigione o dell’evoluzione della malattia, i familiari sono portatori di significati: presentando i valori della persona ricoverata, offrono preziosi criteri di valutazione della dignità.

Dall'unione di questi due contributi, si può arrivare a scelte davvero condivise, offrendo le cure migliori e più adatte in quel momento per quella persona. La collaborazione implica rispetto reciproco e comprensione delle specifiche competenze. A volte può capitare che ci siano contrasti o diversità di vedute, ma sempre si può ascoltare gli altri e condividere le proprie posizioni, per arrivare infine ad una vera "alleanza terapeutica".

 

Il nostro approccio va oltre le DAT !

In terapia intensiva, nel 95% dei casi, le persone ricoverate non sono in grado di scrivere, o anche solo di esprimere, le proprie DAT. Inoltre, non sempre ciò che il paziente ha espresso precedentemente come sua volontà è appropriato clinicamente, in quel momento particolare di malattia improvvisa e imprevedibile.

In particolare, nel caso delle “decisioni sul fine vita”, assumersi la responsabilità di scelte con conseguenze gravi comporta spesso un peso insostenibile per i familiari. In questi casi è l’équipe curante che valuta attentamente l’appropriatezza clinica e la proporzionalità etica di ogni scelta, facendosi carico della responsabilità di prendere le decisioni più difficili, e continuando a informare i familiari della situazione clinica e delle prevedibili conseguenze. Grazie ad un dialogo continuo, è possibile costruire un’alleanza terapeutica anche in queste situazioni critiche, in cui è normale che siano presenti preoccupazioni, paure, incertezze o dolore.

Anche in situazioni drammatiche, la condivisione permette di sentirsi meno soli.

 

Per avere spiegazioni più approfondite sulle DAT:

in italiano: http://www.aulss8.veneto.it/nodo.php/4410

in inglese: articolo scientifico di Giuseppe Gristina, Lucia Busatta e Mariassunta Piccinni

 

Ultima revisione: 22feb19 - GM

 

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