Quali emozioni?
I cambiamenti a cui si va incontro durante un ricovero in Terapia Intensiva possono creare sconforto, paura, far perdere la voglia di vivere e la fiducia nel futuro, e costringono necessariamente la persona a fare i conti con sé stessa e con il proprio senso d'impotenza. A ciò vanno aggiunte le emozioni generate dai ricordi legati al ricovero e alla malattia o all'incidente che lo hanno provocato. Talvolta permangono anche a distanza di tempo degli incubi o rimuginazioni.
La fase di accettazione del cambiamento è spesso lunga e difficile: si possono provare vergogna per il mutamento del proprio aspetto fisico o per le menomazioni e le cicatrici che si portano sul corpo, disgusto o fastidio per gli strumenti di cura invasivi (per esempio tracheostomia, enterostomia e cateteri), senso di inadeguatezza rispetto ad attività quotidiane, tristezza per la perdita della propria autonomia, paura di non trovare più un equilibrio accettabile, ansia per il rischio di ricadute, difficoltà a relazionarsi con gli altri e tendenza a chiudersi in se stessi.
Chi si trova a dover rivoluzionare abitudini e consapevolezze acquisite ha bisogno di fare appello a tutte le proprie energie e di poter contare sul sostegno e la comprensione dei propri cari per poter uscire da questo legittimo momento di difficoltà. È di fondamentale importanza avere pazienza e superare la tendenza ad abbattersi, magari accettando di farsi aiutare da chi ha già vissuto quest'esperienza o ha una formazione professionale specifica. L'obiettivo è quello di arrivare ad una nuova lettura degli eventi, più funzionale, che permetta alla persona di metabolizzare l'accaduto.
Ma capita anche, a volte, di trovarsi davanti a emozioni di tutt'altra natura: chi ha rischiato seriamente di morire potrebbe sperimentare un forte senso di rinascita e di gratitudine nei confronti dei curanti, riuscendo a dare un peso diverso ai problemi. È quindi fondamentale non dare nulla per scontato: da una grave malattia può nascere la riconoscenza per avere un'altra vita da vivere!
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