Medicina Narrativa e Ter. Intensiva

Il diario paziente in terapia intensiva

Daniela Alampi

 diario

“Il diario” è un progetto sperimentale, nell’ambito della medicina narrativa, applicato in diverse realtà ospedaliere. E’ uno strumento utile per il paziente, i familiari e il personale sanitario.

Lo scopo del diario è quello di raccogliere impressioni o storie di vita quotidiana che possano aiutare il paziente a ricostruire il periodo di degenza in terapia intensiva oppure, nel caso sia cosciente, ad esprimere le proprie emozioni nel modo preferito (scrittura, disegno, fotografie, ...)

L’intervallo del ricovero rappresenta uno strappo temporale che richiede uno sforzo di elaborazione molto impegnativo per il paziente ed i suoi familiari. La possibilità di restituire al paziente una raccolta di sensazioni, emozioni e fatti avvenuti durante l’intera degenza, consente che il processo di riparazione del danno psicologico sia più rapido ed efficace.

Il diario, inoltre, restituisce ai familiari la possibilità di avere un ruolo proattivo in un momento di profonda frustrazione ed incomunicabilità, consentendo loro di esprimere i propri sentimenti o di tracciare, per il proprio congiunto, la storia comune del periodo relativo al ricovero.

Il diario consente al personale sanitario tutto di partecipare anche umanamente, contattando il proprio vissuto, al processo di cura e restituzione nell’ambito di una alleanza terapeutica.

Progetto

-Il passo iniziale consiste nel proporre, a tutte le figure coinvolte, la possibilità di esprimersi in modo anonimo e nella forma preferita da ciascuno. Inoltre, le dinamiche di interazione e scambio del diario: chiuso (accesso a paziente e familiari); aperto (accesso a tutti gli operatori).

I familiari e gli amici sono incoraggiati a partecipare all’attività di compilazione del diario, dove sono liberi di riportare notizie da casa, aggiornare il paziente su temi di suo interesse (es. sport, politica, etc.), raccontare le proprie visite (emozioni, speranze, aspettative, riflessioni personali).

-La fornitura, ad ogni unità di ricovero in terapia intensiva, di un diario (quaderno) accessibile al paziente, se in grado di collaborare, ai familiari ed al personale sanitario (due quaderni se familiari e personale sanitario preferiscono mantenere una separazione). In tal caso è possibile prevedere, per gli operatori sanitari, una cartella clinica parallela.

-La modalità di conservazione del diario (al posto letto, familiari o personale sanitario).

-La possibilità di recedere, in qualunque momento, dal progetto senza necessità di motivazione.

Il diario, previo consenso esplicito, viene ritirato dai curatori del progetto alla dimissione del paziente dal reparto per essere analizzato e poi restituito.

Dopo 6 mesi, il paziente con i familiari più prossimi, saranno invitati ad un incontro di follow up per parlare del diario e del vissuto dei protagonisti.

Il Team del progetto può essere costituito da figure professionali operanti in terapia intensiva interessate alla tematica bioetica e/o narrativa.
Individuare delle figure di riferimento è molto importante per la buona riuscita del progetto.

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